Gropius
Walter Gropius (1883 – 1970) nel 1942 progettò un sistema di prefabbricazione integrale basato su un singolo elemento costituito da due parallelepipedi uguali ruotati di 90 gradi e uniti da un cubo più piccolo (nel gioco fotografato qui sopra sono blu, rossi e gialli).
Il fascino dell’incastro, del combinatorio, dell’alfabeto.
“Ma sopra tutte le invenzioni supende, qual eminenza di mente fu quella di colui che s’immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? parlare con quelli che son nell’Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati né saranno se non di qua a mille e dieci mila anni? e con qual facilità? con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta. Sia questo il sigillo di tutte le ammirande invenzioni umane, e la chiusa de’ nostri ragionamenti di questo giorno […]”
Galileo, “Dialogo dei Massimi Sistemi”, Giornata Prima.
L’inizio di questo post è nato dalla lettura del blog di tash (così, per assonanza di geometria e architettura, in maniera molto diluita!). Non mi sono affatto riconciliata con lui visto che il suo blog continua ad essere chiuso ai commenti. Però lo leggo, mannaggia.
Il suo post si intitola “La fine (?) della geometria” è datato 25 dicembre 2007, si trova qui .
non c’è pericolo che si accorga del mio commento perché è partito ieri, ha fatto gli auguri e ha “ringraziato per l’attenzione”… sì sì sto attenta, sto attenta…
fem
P.S: secondo me la colonna è scanalata per permettere al colore di scorrere meglio e fare righe separate più precise (rosse e nere? O anche dorate??). I templi erano in technicolor no?
Commento di forzaelettromotrice | dicembre 28, 2007 |
secondo me, e pure per altri,
o forzaelletromotrice,
le colonne erano di legno, un tempo,
le venature erano verticali, in genere,
magari con l’andare degli anni,
si erodevano nella parte più morbida, meno solida,
tra una e l’altra,
quindi diventavano più evidenti
i solchi, cheneso,
la vedo così
MarioB.
Commento di mariobianco | dicembre 28, 2007 |
Le colonne son scanalate perchè,
i ns ancients han capito che,
pur nella lor empiricità,
le nervature miglioran la stabilità
(al carico di punta, forse)
Commento di sgt.Pepper | dicembre 28, 2007 |
ma sì, o forse erano di pan di spagna (ecco l’origine greca di Hansel e Gretel!) e man mano che la gente magnava loro si assottigliavano… fino ad assumere la forma a grissino.
Potremmo metterci a scrivere la storia della Colonna Infame…
tornando alle combinazioni di forme, solidi e lettere, di note, basi azotate, sistemi ortonormali, è tutto molto economico (nel senso buono della parola: che fa risparmiare tempo ed energie), è alla base di qualsiasi rete: architettonica, linguistica, biologica, internettica.
Da pochi simboli, l’origine del mondo intero (e a pezzi).
fem
Commento di forzaelettromotrice | dicembre 28, 2007 |
Un tempo (è la leggenda) alberi soli
reggevano la cupola alla notte
e nei vuoti degli alberi, dei voli
di rondini tracciavano le rotte.
Dritti come le elle, per gli assiuoli
davamo, alberi, nido, e con le grotte
amanti a riparare (li consoli
l’antro, ricetto di amorose lotte).
Adesso noi diritte, di cemento
ai portici di Malibu e Bel air
o d’un palazzinaro del Salento;
alberi che non tornano a Tozeur,
la foresta di simboli che a stento
riuscì a vedere il solo Baudelaire.
Commento di efialte | dicembre 28, 2007 |
L’estinzione tecnologica di lettori/elaboratori dei floppy da 10”, di quelli da 8”, dei rigid-floppy, dei tape reel-to-reel, delle cassette video 8, dei DAT. Stessa fine faranno CD/DVD a breve.
La carta rimarrà. Occhio lungo il Galileo, forse per il cannocchiale?.
Commento di sgt.Pepper | dicembre 30, 2007 |