Insensati sensi
Prendi la ghiaia nei giardini
di quanti è sgretolata
la calce che al freddo spolverizza.
Io non vedo vie d’entrata
dove il vuoto invece impera
dentro è lo spazio
nel sasso, che muove esasperato.
Annuso il verde scuro
delle siepi basse:
risuona nella testa
senza pace a termine
sì, è silenzio, ma dove?
La percezione sboccia
nel farsi dell’incontro
mondano.
Quell’albero è fatto
del fondo nel mio occhio
l’umore vitreo traspare
la mia corteccia su di lui.
Fisso la sua fermezza
di moti inquieti
sotto i massimi livelli.
Assimilati
nell’intestino pigro della vita
ci riassorbiamo lenti.
Il gusto di noi
è passato verso altri palati
era forse agrodolce
senza possibilità di ricordo.
(Francesca E. Magni)
grandir
petit au petit le temps nous grignote
frase rubata da un documentario sull’orologio biologico (ore 20.30 su “Arte”)
levità
http://www.levitated.net/daily/index.html
Le creature computazionali nel sito di Jared Tarbell sono lievi.
Ecco come descrivevo il sito:
“potrete giocare con meravigliose catene irreali, con anelli che si ingrandiscono e si duplicano, con bolle che girano all’impazzata, con palline che cadono dall’alto e che potete fermare e far rimbalzare per un po’ con una tavoletta; non è finita: ci si può rilassare osservando tre strisce oscillanti nell’aria, per poi accorgersi che basta tenere cliccato il mouse su una delle tre per trascinarla su e giù oppure ci si può far prendere dalla vertigine di un puntino luminoso che corre velocissimo all’interno di una specie di vaso sanguigno, e così via.
L’autore ha costruito modelli numerici di simulazione ispirati ai fenomeni naturali ottenuti tramite semplici regole basate sulla costruzione ricorsiva; in un certo senso questi filmati diventano organismi computazionali che manifestano comportamenti emergenti tipici dei sistemi complessi, come si legge nell’introduzione. “
chi si rivede
Nel blog di Luca Artioli ho trovato questa foto che lui ha preso qui.
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Tutto sull’attenti e in bianco e nero! Ma si prepara a fare che cosa?
L’omino Dario è di uno scultore portoghese
(prima o poi ritroverò il cartoncino con tutte le informazioni su di lui)
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puntate precedenti: Risvolti (9 dicembre), In bilico (25 novembre)
fango
Quando si tratta di meditare intorno alla vacuità e all’impermanenza della vita, stendersi o accovacciarsi è la posizione migliore. La stessa, in cui quei temi furono concepiti. E’ quasi soltanto l’Occidente, a pensare in piedi. Di qui, forse, il carattere così spiacevolmente positivo della sua filosofia.
Cioran “Le mauvais démiurge”
pezzi di storia
Un francobollo da 50 miliardi di marchi del 1923 e uno da 5 milioni di adopengò che corrispondevano a 5 seguito da 18 zeri di pengo, la moneta alquanto in inflazione dell’Ungheria nel 1946.
Materia Prima
.anche se l’anno scolastico è quasi finito mi trasferisco in una scuola più vicina. sarà più facile adesso dice la mamma per me e per te Clara. e anche se preferisco avere solo un autobus da prendere penso che sarebbe stato più facile aspettare l’inizio del prossimo anno scolastico.ma la mamma e il papà dicono che tanto poi ti abituerai e sarai contenta di aver cambiato. eppure non so dove trovare le cose la campanella suona continuamente e tutti corrono alla ricerca delle aule. c’è tanta di quella gente e nessuno sa chi sono. le maestre non si accorgono di me tranne che per chiedermi se non mi sono persa hai un’aria sperduta dicono ma secondo me tutti hanno quell’aria con la differenza che gli altri trovano subito le loro aule e io sono sempre in ritardo. dopo un po’ le maestre non si stupiscono più e scuotono solo la testa. so che anche mia cugina laura è qui e sta un anno avanti a me ma è difficile trovare qualcuno con tutta questa gente.prendere solo un autobus per tornare a casa è la cosa più semplice. nell’arco di una settimana imparo la strada a memoria così se voglio posso farla a piedi. è più bello e non è troppo lontano. quando arrivo a casa ho ancora un po’ di tempo libero prima che la mamma rientri così mi stendo in camera mia che è molto più grande della vecchia cameretta ma sembra sempre così grande e fredda. mi stendo sul letto, chiudo gli occhi e cerco di sentirmi ampia come in un sogno. li tengo chiusi e cerco di espellere la mia piccolezza.di notte è difficile non sentirsi piccoli è come se la camera ingoiasse una minuscola me è una stanza abbastanza grande da avere due armadi su ogni lato così prima di andare a letto ne apro uno due in punta di piedi per controllare che non ci sia dentro un ladro o un mostro poi anche dopo essermi messa sotto le coperte anche se viene la mamma a rimboccarmele penso che forse dentro c’è ancora qualcuno.se sono troppo spaventata per riuscire a dormire leggo un libro. è bello farlo quando ho paura dato che la camera della mamma e del papà è al piano di sotto e avrei paura ad andare da loro dovendo attraversare tutto quello spazio buio ho molta più paura di quel buio che di trovare qualcuno nell’armadio di fare brutti sogni o di vedere un ragno.
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Le due clavicole risultano saldate assieme nella linea mediana che forma la forcella (“l’osso dei desideri”‘). In genere, l’angolo della forcella è più largo negli uccelli dal volo più poderoso, l’osso funge da perno ricurvo per tenere le ali separate. Si dice che un uccello non possa volare se un lato della forcella è spezzato…
[…]
Mary Caponegro “Materia prima”, Leconte Editore, 2004
Carnevale
Scherzi della vita:
giugno 1976 ecco la fanciulla che sarà fem, a NY sull’Empire State Building….
(notasi le mani nella rete già da allora!)