Inconnu
assaporo il senso del passato
ascolto Simon and Garfunkel su youtube
e vivo nel 1981, respiro l’aria di Central Park
che ha quel silenzio familiare
Il mio ora è proprio lì
che viaggia nello spazio
sconosciuto da intercettare
e che si è riflesso anche da qualche parte dentro di me.
C’è.
Mario Bianco – Inconnu – 50 x 70 (2000)
Famiglie (1)
La famiglia Giacometti ha una casa con tanti cassetti
C’è un cassetto sotto al lavandino, dove abita un
…topolino
C’è un cassetto sotto al letto, dove abita
… un ragnetto
C’è un cassetto dentro al frigorifero
dove fa un freddo pestifero
C’è un cassetto sul balcone, dove abita
… un bel gattone
C’è un cassetto piccolino, dove non ci sta neppure
… un orecchino
E tutta la casa, vista dal tetto, assomiglia … a un grande cassetto!
filastrocca di Francesca E. Magni – Acquerello di Mario Bianco
urobòros
(Mario Bianco, 1982)
“Il tempo, – disse Timodemo, – è pieno delle nostre storie e non sa che farsene. E anche noi, che siamo i personaggi di quelle storie, finiamo poi sempre per soffermarci su un dettaglio, e perdiamo di vista l’insieme…”
Si sedette su una panchina in fondo al viale, e alzò la toga per non calpestarla. Soltanto allora feci caso a come era vestito, e anche a un cerchio d’oro che portava al polso della mano sinistra e che rappresentava l’urobòros, il serpente che inghiotte sé stesso. Una delle immagini più antiche, e più universalmente note, del tempo.
Sebastiano Vassalli “Un infinito numero”