fem

pourquoi il y a quelque chose plutôt que rien? (Leibniz)

quinconcia

“quinconcia” un cerchio centrale al quale sono tangenti quattro cerchi minori

 

bitonto_grifone_con_fiore_.jpg
pavimento dell’abbazia di Bitonto

 Il pavimento contiene non un cerchio semplice, ma una “quinconcia”, cioè una cerchio che ne genera quattro: questi quattro cerchi non sono perfetti, in quanto non hanno origine in sé stessi e il percorso lungo la loro circonferenza conduce al di fuori di essa, lungo quella del cerchio maggiore. L’imperfezione delle quattro ruote della “quinconcia” rappresenta i cicli, le riprese, il rinnovarsi, ed hanno a che fare con la creazione in atto: ci si trova nell’ambito del divenire, del mutevole, del caduco, di ciò che dipende per essere creato. Le ruote di Pomposa non sono quelle dell’eternità, ma quelle del tempo che scorre, della storia dell’umanità, con il suo bagaglio di miserie e passioni, entusiasmi e orrori.
(dalla tesi di Chiara Musatti “Ricerche sull’iconografia del pavimento musivo dell’abbazia di Pomposa“)

gennaio 21, 2008 - Posted by | forme, numeri

27 commenti »

  1. Ricordo un Romano pazzo che usciva da uno scontro con Asterix e Obelix gridando: «In quinconge, in quinconge!» nella splendida traduzione di Marcello Marchesi. Questo grido, nell’eziologia di una nota a piè di vignetta, motivava l’esistenza di una Piazza (o battaglia) dlle Quinconge.
    Marcello Marchesi, un genio del nostro Novecento di ironia e penna insieme a Flaiano e Mosca, lo vidi su un molo, a Santa Teresa di Gallura, con un figlio che mi sembrò allora mio coetaneo, tredicenne e tristissimo per il mare come me.
    Ho desiderato ferocemente di giocare con quel bambino che camminava sul molo in direzione opposta alla mia, forse per sempre da quel momento (un bambino su Giove?).

    Commento di efialte | gennaio 21, 2008 | Rispondi

  2. ach, ho lasciato tutti gli Asterix ancora a casa di mia madre… ho un vago ricordo anch’io “in quinconge, in quinconge!” e li romani che se mettono tutti vicini coperti di scudi… facevano anche la formazione a tartaruga? Che ridere, ma quale episodio è? Mi sembra che ogni volta i legionari per difendersi si mettessero in configurazioni una più ridicola dell’altra… o forse confondo più episodi. Quello del legionario che puzza di cipolla è indimenticabile (ops: era cipolla?)… SPQR [che in ordine alfabetico sarebbe PQRS]. Un mio amico aveva chiamato “Epaf “ il suo gatto, in onore del popolo senza paura!!

    “tristissimo per il mare” perché non potevate tuffarvi?

    fem

    P.S: sono sincera, ho appena letto le 12 poesie di Giovanni Marri su Lapoesiaelospirito e non sono riuscita a non fargli una proposta di matrimonio. Marri è un cognome sardo?

    Commento di forzaelettromotrice | gennaio 21, 2008 | Rispondi

  3. Ciao FEM sono la Lamberti Bocconi. Penso di avere l’Alzheimer incipiente, perché dopo avere letto queste cose mi preme sulla memoria ma non esce un’altra parola simile a quinconcia e quinconge, cioè la stessa cosa ma con una grafia lievemente dissimile che però non ricordo, il che mi fa diventare pazza. Voi non lo sapete? Mi pare che ci sia una “z”. Sono le 6.47, devo scrivere l’introduzione e la conclusione di una tesi per mezzogiorno e inserire tutte le citazioni in inglese, non mi ricordo come si dice quinconcia nel modo che sapevo io, insomma la mattinata si annuncia difficile. Ciao!

    Commento di lambertibocconi | gennaio 22, 2008 | Rispondi

  4. quizconcia? 🙂

    ciao Anna! Anch’io sono di fretta, devo prepararmi la lezione di oggi, pensa un po’ devo spiegare la forzaelettromotrice!!!!

    baci

    fem

    Commento di forzaelettromotrice | gennaio 22, 2008 | Rispondi

  5. Sto provando ad immaginare il cerchio centrale, quello dell-origine, di dimensioni molto più ridotte rispetto a quelle degli originati. In tal caso quali simbolismi potrebbere venir fuori, chissà.

    Commento di metrovampe | gennaio 22, 2008 | Rispondi

  6. un fiore a quattro petali?

    ach, mi ricorda la struttura degli orbitali atomici!!!

    Commento di forzaelettromotrice | gennaio 22, 2008 | Rispondi

  7. Proprio quelli, o al limite una cardioide a quattro lobi.

    Commento di metrovampe | gennaio 22, 2008 | Rispondi

  8. A me ricorda che c’ho i microfoni con risposta a cardiode. Però di lobi ce n’hanno uno solo. Poveri!

    Commento di sgt.Pepper | gennaio 22, 2008 | Rispondi

  9. E per la mia quizconcia, mi sovviene che forse è un termine legato all’astrologia. Baci. A.

    Commento di lambertibocconi | gennaio 22, 2008 | Rispondi

  10. @ sgt.Pepper Beh svita dall’asta quattro di quei cosi e attaccali con il nastro isolante e c’hai i quattro lobi. Era come chiamare lucertola un t-rex, no?

    Commento di metrovampe | gennaio 23, 2008 | Rispondi

  11. Metrovampe, grazie del sugg ma è troppo complicato. Prendo il trapano e ci faccio un po’ di buchi in giro.

    Commento di sgt.Pepper | gennaio 23, 2008 | Rispondi

  12. “una circonferenza imperfetta in quanto non ha origine in sé stessa”. mmmh. faccio fatica a capire.
    comunque secondo il demauro [http://www.demauroparavia.it/89711 ] la disposizione a quinconce è una disposizione tipo

    dpdpdpd
    pdpdpdp
    dpdpdpd
    pdpdpdp

    che poi sarebbe il calendario di febbraio 2010 visto coi giorni pari e i giorni dispari.
    e il cinque dove scappa fuori? facile. 20 diviso 5 fa 4, 10 diviso 5 fa 2. visto che di 28 ce n’è uno, va tolto.

    quindi 4+2-1=5

    qed (quinconce est demonstrata)

    Commento di robertghattas | gennaio 23, 2008 | Rispondi

  13. Ehi RobertGhattas in persona, che bella sorpresa!! Ed è successo pure che il mio maledetto bolg ti ha messo in moderazione (forse perchè c’è un link) e ho disattivato le sue maglie solo ora. Sto lottando con lui come Calvin (di Hobbes) lotta con la bicicletta.

    ragassi vi saluto ma in quanto a neuroni funzionanti oggi è il nulla eterno, sono appena tornata dalla piscina e a mia figlia le ho detto “mettiti il coperchio” al posto del cappello. Ci siamo capiti, anche le pile dopo un po’ si attenuano.

    ritornerò più in forma domani

    buona notte

    fem

    Commento di forzaelettromotrice | gennaio 23, 2008 | Rispondi

  14. fem, non te preoccupe. è l’età.

    Commento di sgt.Pepper | gennaio 24, 2008 | Rispondi

  15. Ecco, queste quinconce fatte dpdpdpd riportano ai rebbi della forchetta, che sono quattro con tre spazi in mezzo, al problema dell’ultimo e del primo, e al metodo delle nocche per conoscere la lunghezza dei mesi dell’anno.
    La cospirazione Disney per il possesso del mondo è dimostrata dalla la correlazione fra Uncle Scrooge (Paperon de Paperoni, PdP – ma anche Pico de Paperis) e il ritmo pdp della quinconcia.

    Commento di efialte | gennaio 24, 2008 | Rispondi

  16. senza pensare che con una permutazione diventano tutte delle belle differenze di potenziale, modestamente…
    ddp ddp

    fem

    (vista la giornata, adesso arriva la battuta politica, lo sento…)

    questo bolg sta diventando ‘na robba troppo interezzante, ho in arretrato una bolgia di risposte a commenti belli e corposi, ma anche oggi ho “le pigne in testa” (a proposito, Mario è al bar, avete visto?) inoltre nella pagina del cucù (te sei accorto sergente che c’è la pagina che fa cucù lì in alto?) mi hanno pure chiesto un’intervista!! Deinde sono molto emozzionata non capisco più niente e poi ho anche una certa età. Alle 19 inoltre devo uscire che c’è Bartocci (quello dei racconti matematici!) che fa una conferenza. Che faccio gli chiedo l’autografo??

    Commento di forzaelettromotrice | gennaio 24, 2008 | Rispondi

  17. DDP. L’universo, e tutto quel che c’è dentro, funziona perché ci sono le differenze (potenz. elettr., temperatura, pressione, massa, ecc.). Vive la difference!
    Il pdp a me ricorda il primo calcolatore (si chiamavan così, e non computer) che ho visto e toccato: il pdp digital. C’entra? Boh!
    PS: Una tisana alla menta piperita aiuta prima della intervista.

    Commento di sgt.Pepper | gennaio 24, 2008 | Rispondi

  18. Una cosa di scienza e amore che so, insomma, credo di sapere, è che la differenza di potenziale regola il passaggio di nutrienti fra la madre e il feto attraverso la placenta, o il cordone ombelicale. È per questo che il feto scalcia e si fa vispo quando la madre riposa, o resta comunque sdraiata: il passaggio di energia è a bassa resistenza, e ha bisogno di quiete per funzionare al massimo.

    Commento di efialte | gennaio 25, 2008 | Rispondi

  19. Stavolta sono in telepatia con Pepper! Mi sto preparando mentalmente alle cose che potrei dire nell’intervista (per cercare di arginare e prevenire il declino mio solito e irreversibile che consiste nello sparare a zero tutto quello che mi viene in mente al momento e cioè: cazzate…) e pensavo proprio al potere evocativo e metaforico delle parole della scienza. E differenza di potenziale è una di queste, così come forza elettromotrice. Un bolg che espande le differenze per amplificare potenzialità ecc. ecc.
    Adesso che rileggo, potrei evitare di dire ‘sta roba, mah. No, però il discorso delle differenze mi piace multo: senza differenze c’è solo la morte entropica e la omologazionescion.

    Efi: inutile dire che mia figlia nel pancione era una batteria all’ennesima potenza!! Negli ultimi mesi addirittura facevamo un gioco: la chiamavamo e lei rispondeva scalciando. Appena nata è stato molto bello ripeterlo all’aria aperta! E lei si divertiva un sacco!!

    L’intervista dovrebbe essere in diretta martedì prossimo alle 13.15.

    Bartocci ieri sera ha parlato di Paul Valéry, di Musil ecc. Devo assolutamente comperare il suo quaderno di Londra (è stato pubblicato per la prima volta solo nel 2005!).

    torno alla biografia di Beckett, che è illuminante

    fem

    Commento di forzaelettromotrice | gennaio 25, 2008 | Rispondi

  20. A me l’illuminazione è venuta stasera leggendo la bolletta della TELECOM. Butto tutto e torno al tam-tam.
    PS: Prima di metterti in contatto telepatico, assicurati che non ci sia la luna piena. Mi crea grosse interferenze e molte armoniche pari e dispari. La 5° non ti dico.
    >> Ho visto che radio città del capo di bologna c’ha lo stream; dicci quando va in onda l’intervista che facciamo i fan.

    Commento di sgt.Pepper | gennaio 25, 2008 | Rispondi

  21. Te hai messo ‘sto grifone che mi piace assai:
    il grifone dal fiore in bocca..mah, secondo me non è un fiore, potrebe essere un pampino di vite, più simbolico, dico.
    Della quiconcia non sapevo proprio, ma essendo appassionato, un po’, di simbologia mi interessa invero il cerchio che continua negli altri. Roba da Jung, per dire.
    Nella Cattedrale di Chartte devo aver visto qualcosa del genere.
    Mi interessano e piacciono tutti gli urobori che si magnano la coda, ecco, e le miniature, tutte un girale, del Book of Kells….

    Commento di cf05103025 | gennaio 27, 2008 | Rispondi

  22. Chartres, scusate

    Commento di cf05103025 | gennaio 27, 2008 | Rispondi

  23. l’uroboro che si mangia la coda, mi ricorda la prima pagina di “Infinito numero “ di Vassalli, è il braccialetto di Virgilio, simbolo del tempo infinito.
    Non trovo il libro, chissà dove l’ho messo… Efialte, non è che per caso è finito nella tua libreria??

    fem

    Commento di forzaelettromotrice | gennaio 27, 2008 | Rispondi

  24. Fem, guarda qui e trovi:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Book_of_Kells

    Commento di cf05103025 | gennaio 27, 2008 | Rispondi

  25. sì, l’ho visto anch’io ieri, dopo il tuo commento, molto interessante… e poi sono finita a cercare “Prospero’s Books” di Greenaway, non so ancora bene perchè…..

    buona giornata

    fem

    Commento di forzaelettromotrice | gennaio 28, 2008 | Rispondi

  26. Nella mia libreria appare e scompare quello che scrissero due amici dell’uroboro, Jorge Luis Borges e il suo traduttore Franco Lucentini alle pp. 154 e 155 del “Manuale di zoologia fantastica”.

    Un uroboro compariva, a ricordare bene, proprio nella copertina del libro contenitore e contenuto de “La Storia Infinita” di Ende (‘a ricordare bene’ è ipotetica, nel posto dove le sparizioni proseguono).

    Lucentini traduce Borges scrivendo: «Un amuleto greco del secolo III, conservato nel Museo Britannico, …». Ecco, un traduttore capace di scrivere «Museo Britannico» è una cosa che mi merito.

    Commento di efialte | gennaio 28, 2008 | Rispondi

  27. Dal bellissimo sito http://www.samuelbeckett.it/narrativa.htm :

    “Lo spopolatore” Samuel Beckett, 1970

    Il luogo immaginato da Beckett è un cilindro di 50 metri di circonferenza e di 16 metri di altezza internamente rivestito di un materiale simile a gomma dura. Lungo la metà superiore della parete circolare si aprono circa venti nicchie in cui cercano di rifugiarsi i circa duecento esseri (Beckett raramente si riferisce ad essi come “uomini” o “esseri umani”) che popolano il luogo. Alcune nicchie sono collegate tra loro da gallerie.

    Le nicchie lungo la parete del cilindro sono disposte a QUINCONCE.

    “Cosa c’è di più bello del quinconce? Da qualunque parte lo si guardi presenta linee rette” (Quintiliano, “Institutio Oratoria”, VIII, 3).

    [a un processo chiesero a Beckett “Lei è Cristiano, Ebreo o Ateo?” e lui rispose “Nessuno dei tre”]

    Commento di forzaelettromotrice | febbraio 6, 2008 | Rispondi


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